sabato 21 gennaio 2012

Il cospiratore Angelo Manini, patriota e ‘santo antico’

Se si sale da Reggio lungo la statale 63, appena entrati alla Vecchia di Vezzano, sulla sinistra, proprio prospiciente la strada, si nota un’antica casa sovrastata da una torre. Inserito nella parete, in una stretta nicchia, c’è il busto di un uomo dal chiaro aspetto risorgimentale: barba, baffoni, immagine fiera. Sotto, una lapide recita: “Angelo Manini, nobile figura di patriotta fu membro della Giovane Italia diede ciò che poté per la libertà e unità italica e la redenzione dei popoli oppressi. Morì nel 1890 restando gloria ai posteri.” Il busto, collocato sulla facciata nel 1925, è opera di un pronipote emigrato in Argentina. Uno dei discendenti di quest’illustre nostro conterraneo è don Filippo Manini, biblista, docente di Sacra Scrittura allo Studio Teologico Interdiocesano. Il sacerdote riferisce che in casa non si parlava quasi mai del suo celebre avo, che poco o nulla è stato tramandato di lui e delle sue imprese, che l’unica curiosità è la storia (o leggenda?) di un tubo di piombo o di rame andato perduto, tubo che avrebbe contenuto dei documenti, forse lettere di Mazzini o di Garibaldi.

Un patriota dimenticato

Pietro Michele Angelo Manini, così è registrato negli atti di battesimo, nasce a Villaberza di Reggio Emilia nel 1814 e muore a Reggio la notte del 18 giugno 1890, in una modesta abitazione in via dell’Abate. Povero, poverissimo, perché aveva impiegato tutti i suoi averi per la causa politica a cui si era votato e per i processi che aveva dovuto affrontare, lui e i suoi figli. Accadeva così, a quei tempi: che ci fossero anche politici che morivano in miseria, come fu, per esempio, per Camillo Prampolini o Anna Kuliscioff. Alla sua morte, proprio Prampolini ne tesse un elogio nel discorso di saluto:“ Mai si spense nella sua anima di ‘santo’ antico la fede nel bene, nella fatalità del progresso e la certezza del pieno immancabile trionfo della sovranità popolare. Giovane, sofferse la relegazione ed il carcere per aver abbracciata con entusiasmo la causa dell’indipendenza d’Italia(…) È morto, come visse, repubblicano – lontano dal rumore della vita pubblica, sdegnoso d’onorificenze, di cariche, di favori – quasi ignorato – senza altro compenso per i sacrifici e le lotte sostenute (…) col compianto di tutti, perché le anime pure e buone come la sua s’impongono a tutti.” Un “santo antico”, dunque,  una grande figura di patriota, Angelo Manini, un repubblicano convinto, mazziniano, che all’Italia offrì tutte sue possibilità fisiche ed economiche. 

I Manini da Codignano a Villaberza e Leguigno

I Manini, a Spirola di Villaberza (Castelnovo ne’ Monti) arrivano nel 1627 provenienti da Codignano di Gova. Qualcuno ha la qualifica di “mastro” (maestri ramai?), altri quella di “alfiere”, (l’alfiere era il portatore delle insegne di una compagnia, cambiato poi in "banderese" e infine in capitano). Certo, si trattava di una famiglia benestante. Manini è cognome molto diffuso dalla Lombardia all’ Emilia fino alla provincia di Firenze; dovrebbe derivare da una modificazione fonetica del nome medioevale Mannus, di cui si hanno tracce a Firenze in un atto del 1300: "...Nobiles viri et potentes silicet Mannus et ser Citta, filií condam domini. Corradi domini. Hermanni de Monaldensibus, ..." e a Varese in un atto risalente al 1176 conservato presso l'archivio della chiesa di San Vittore. Manni, e il personale medievale, arrivano dal nome proprio longobardo Manno: «uomo».  (Continua a leggere..)

3 commenti:

  1. Articolo per me interessantissimo!
    Sto giusto scrivendo un romanzo storico in cui lo menziono, citando le varie sue opere, militari come la sua presenza in Aspromonte, nelle sommosse contro la tassa sul macinato, ma anche quelle civili come la fondazione della prima società reggiana di mutuo soccorso.
    Dove posso trovare qualche informazione o riferimento al succitato tubo?

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  2. Credo che possa rivolgersi a don Filippo Manini, chiedendo a Reggio in Curia (don Filippo è insegnante in seminario). Oppure, si rivolga alla biblioteca Panizzi di Reggio, dove troverà diverso materiale sui patrioti e sul Risorgimento reggiano.

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