sabato 8 giugno 2013

COSA RESTERA' DI QUEGLI ANNI OTTANTA? "CARLUNSCIN" - RACCONTO

 
Se solo Sergio Leone in quegli anni l’avesse incontrato, ne avrebbe senz’altro fatto uno dei suoi epici
personaggi.
 Difatti, il nostro somigliava incredibilmente al vecchietto dalla vocetta simpatica con un dente solo tipico di quei film.
 Di Joseph Egger, l’attore che in “Per un pugno di dollari” interpretava la parte di Piripero e che in “Per qualche dollaro in più” era il vecchio profeta, egli aveva i baffoni bianchi e gli occhietti vispi; occhi che si facevano fessure quando ridacchiava (sotto i baffi, appunto), o quando squadrava – con certosino impegno – le morbidezze o le gambe di qualche bella ragazza. Leccandoseli, i baffi, come un vecchio gattone, e arricciandone le punte in su alla Vittorio Emanuele II. Che l’ultima metà degli anni Settanta era ancora il tempo della minigonna (e pure degli shorts portati in pieno inverno sui collant), laddove solo i cappotti si erano allungati all’inverosimile, anticipando l’avvento delle abominevoli maxigonne.
E per fortuna che li avevano escogitati, i collant, e ci avevano liberate, noi ragazze, dal tormento del reggicalze; che sarà stato anche sexi, però fastidioso e scomodo lo era da morire.
Era normale, la minigonna, era così normale che nemmeno le signore cinquantenni osavano oltrepassare il ginocchio, pure evitando di vestirsi con quelle che, più che gonne, parevano cinture dilatate a coprire appena l’inguine.