“Finito di stampare al tempo del grande contagio, nel mese
di aprile dell’anno 2020”, così si legge nell’ultima pagina della raccolta di
poesie di Normanna Albertini, opera fresca di stampa.
Sicuramente un azzardo - tutto era già praticamente fermo,
librerie e distributori – far uscire un libro in questo periodo, ma la casa
editrice Tralerighe, di Andrea Giannasi, ha deciso di continuare, di non
fermarsi e di far uscire tre libri su tre temi differenti. Uno è questo.
Sotto il titolo “Percezione imperfetta dei pericoli”,
troviamo due sillogi poetiche (anzi: quasi tre), che l’autrice ha scritto nel
corso di qualche anno. La prima,
“Nel soffio materno della terra”, ha ottenuto una menzione speciale al
“Premio nazionale Ossi di seppia 2019”, oltre che essere giunto in finale al
“Festival della scrittura 2019” di Venezia. Poesie che trattano del rapporto
conflittuale, spesso trasformato in una vera e propria guerra, dell’essere
umano con la natura, o meglio: contro la natura. Accanto a liriche in versi
liberi, ci sono poesie che riprendono la metrica e la struttura del sonetto,
del madrigale, delle canzoni. “Cercavo la poesia perfetta e giusta”, dice
l’editore nella postfazione, “e alla fine ho trovato ottanta pagine di poesie
‘sbagliate’. Di figure private, taglienti, a tratti impressionanti, indecise,
con una potenza unica. Qui non c’è la maestria della poetessa di professione –
come se ne vedono tante in giro che sfornano libri precisi con poesie pulite,
perfette, senza una figura fuori luogo – ma c’è la vera poesia. Quella che
emerge dalle cicatrici e dalle rughe”. La seconda silloge si intitola Rovine ed
è nata dall’incontro dell’autrice con le belle fotografie di Emanuela Rabotti,
una dei volontari che operano ai castelli di Canossa e Rossena.