“Una mattina della primavera del 1456, Peruzza, vecchia contrabbandiera del ferro e del sale, entra nel borgo di Talada, sull’Appennino emiliano, accompagnata da una luna indifferente e dall’inquietante presenza della donna dai capelli rossi, che compare e scompare, a tratti, tra le fronde. Arriva dalla Garfagnana e pare nascondere qualcosa. Perché si spaventa quando le chiedono della lacca scarlatta usata dai pittori e del piccolo Pietro rapito dai briganti? E cosa racchiude quel libro prezioso che alcuni vescovi, fuggiti dalla Turchia, avrebbero portato su quelle montagne? Che cosa vuole da lei l’ostessa dai capelli rossi? Non doveva essere morta? I ricordi le affollano la mente, in un crescendo di eventi tragici nei quali entra Pietro, rapito anni prima a Talada dal brigante Noè e poi diventato un grande pittore grazie all’incontro con il cartografo frate Mauro. Nella narrazione, il destino del Maestro di Borsigliana, Pietro da Talada, si intreccia con quello di Lucrezia Fina e di Orsola, i suoi amori, mentre, dai cieli alle grotte, veglia la luna.”
Una piacevole sorpresa, questo libro. La conferma che si può irretire il lettore con una narrazione ben architettata, offrendogli sprazzi di poesia nella sensuale descrizione dell’ambiente e degli eventi naturali, oppure ritratti scabrosi, ruvidi, dei personaggi che costellano la storia. Come quando parla di Noè, il brigante della Garfagnana: Come gli alberi delle cime, avvinghiati alle rocce, nani, oppure alti e ricurvi, ritorti e mutilati, quasi lebbrosi vegetali scacciati dalle foreste più a valle, sembrava modificato dal vento, dalla neve, dal freddo, dalla carenza di cibo e, insieme al suo corpo, ostentava senza vergogna di aver guasto anche l’animo.Un libro ambientato in un’epoca storica inconsueta nella letteratura di oggi, la fine del Medioevo, che pur restando così lontana dal mondo contemporaneo in termini di tempo cronologico, risulta per certi aspetti attuale, proprio, per esempio, nell’argomento che sta più a cuore a Normanna: la condizione delle donne.





















