domenica 29 gennaio 2012

QUANDO VENNE ELETTO PRESIDENTE OSCAR LUIGI SCALFARO

Il 1992: una storia appena lasciata alle spalle e quasi dimenticata; di sicuro misconosciuta dai più giovani. In quell'anno, il 25 maggio, venne eletto Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro che oggi, 29 gennaio 2012, ci ha lasciato.

Inizia il passaggio alla cosiddetta Seconda Repubblica. L’inchiesta denominata Mani pulite, condotta dal pool di magistrati della procura di Milano, spazza via metà della classe dirigente italiana ed innesca il processo di dissoluzione della Dc e del Psi. Si inizia a febbraio, quando il pm Antonio Di Pietro fa arrestare il socialista Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, sor-preso a nascondere una mazzetta nello scarico del bagno. Prende avvio così la cosiddetta "Tangentopoli": circa 5000 indagati, di cui 3200 rinviati a giudizio. Un terremoto giudiziario che si ripercuote sulle elezioni politiche di quell’anno: ad aprile, la Dc va sotto il 30%, nonostante il card. Camillo Ruini ribadisca più volte la necessità di un "impegno unitario" dei cattolici in politica; il Psi perde l’1,2%; la Lega vola oltre il 9%; il Pds è poco sopra il 16%; Rifondazione raggiunge il 5,6%. Con verdi (2,7%) e la Rete (1,8%) la sinistra non raggiunge neanche il 25%. Un Parlamento frammentato elegge presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro (la Dc aveva candidato il segretario Forlani, impallinato a ripetizione dai "franchi tiratori"), chiudendo il disastroso settennato di Cossiga, dimessosi con due mesi di anticipo con un "regalo" al movimento per la pace: il rinvio alle Camere della nuova legge sull'obiezione di coscienza. Non se ne farà più nulla fino al 1998. Dopo lunghe consultazioni, il governo guidato dal socialista Giuliano Amato il 4 luglio ottiene la fiducia. È un quadripartito Dc, Psi, Psdi, Pli. Il Pds vota contro, ma segna la sua svolta "governista", dichiarandosi pronto a valutare con attenzione i singoli provvedimenti. Ma il governo Amato (che dichiarò di voler traghettare l’Italia fuori dalla crisi per poi ritirarsi dalla politica…) resterà celebre per una finanziaria costata 90mila miliardi di lire, per l’accordo con i sindacati (31 luglio) che abolisce la scala mobile e congela i salari nel pubblico impiego, per il blocco dei pensionamenti e per un lungo elenco di privatizzazioni. Il 29 ottobre il Parlamento italiano ratifica il trattato di Maastricht. L’anno si chiude con la notizia, il 15 dicembre, del primo avviso di garanzia a Craxi. "Mai provvedimento giudiziario fu più popolare, più atteso, quasi liberatorio" scriveva entusiasta Vittorio Feltri il giorno dopo sull’Indipendente. Altri tempi.


Intanto, gli scenari di una Repubblica che pure è al tramonto restano torbidi. Il 2 Gennaio, a Surbo (Le), una bomba esplode sui binari poco prima del passaggio del diretto Lecce-Milano. Strage evitata di un soffio. Il 12 marzo Salvo Lima, luogotenente andreottiano della Dc in Sicilia e uomo legato alla mafia, viene ucciso a Palermo. Il 14 marzo al processo d'appello per la strage del rapido 904 tutti gli imputati - camorristi, mafiosi e neofascisti romani - vengono condannati. A Pippo Calò, legato alla banda della Magliana e cassiere della mafia, viene dato l'ergastolo. In aprile, al processo di primo grado per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano, Luigi Mennini, dirigente dello Ior, viene condannato a 6 anni e 4 mesi. Ma mons. Marcinkus e De Strobel, nel frattempo, sono usciti dall'inchiesta, a causa dell'art. 11 dei Patti Lateranensi cui il Vaticano si era appellato. L’apice della tensione tra poteri e sottopoteri dello Stato si raggiunge il 23 maggio quando a Capaci, sull’autostrada che collega Palermo a Trapani, il giudice Giovanni Falcone viene ucciso insieme a sua moglie e alla scorta dalla mafia. Agghiacciante replica il 19 luglio, quando un'autobomba uccide il giudice Paolo Borsellino, procuratore della Repubblica a Marsala, e 5 agenti della scorta. Poi, il 3 dicembre scoppia lo scandalo dei "fondi riservati" del Sisde, soldi che finiscono nei libretti, conti correnti e beni immobili intestati ai dirigenti del servizio, destinati forse a finanziare operazioni occulte di cui si vuol far perdere traccia. Tra gli indagati Bruno Contrada.

Qualche squarcio sul mondo. Il 29 aprile, a Los Angeles, la diffusione di un video con alcuni poliziotti che picchiano un uomo di colore dà vita ad una violentissima rivolta dei neri. Il 12 ottobre iniziano le celebrazioni per il cinquecentenario della "scoperta" dell'America. Il 3 novembre, il democratico Bill Clinton è eletto presidente degli Stati Uniti. Poco dopo (4 dicembre) le forze armate Usa entrano in Somalia per l’operazione Restore Hope.

Ad ottobre la Chiesa riabilita Galilei, condannato nel 1633, ma è un’operazione di facciata: il papa riafferma la dottrina tradizionale della Chiesa promulgando un nuovo Catechismo. E il Vaticano, con i contemporanei, si comporta come al solito: mette in stato di accusa, per le sue tesi sulla sessualità, il teologo canadese André Guindon e preme affinché i domenicani caccino dall’Ordine, per lo stesso motivo, il teologo Mattew Fox; dichiara "fuori luogo" la proposta dell'arcivescovo di Milwaukee, mons. Weakland, di ordinare, in situazioni pastorali di "estrema necessità", uomini sposati; con la lettera Communionis notio (28 maggio) dà una interpretazione restrittiva del Vaticano II e della collegialità episcopale; nega al domenicano p. Philippe Denis, critico verso l'Opus Dei, il nihil obstat all’insegnamento presso la Facoltà di Teologia di Strasburgo; interviene direttamente sulla Conferenza dei vescovi latinoamericani a Santo Domingo; e indirettamente sulle scelte di Eugen Drewermann, che a marzo rinuncia all’ufficio presbiterale, e di Leonardo Boff, che in giugnolascia l’Ordine francescano.

(Archivio Adista 2008)

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