Nei registri di battesimo di Cagnola (Castelnovo ne’ Monti) si legge che Carlo Franceschini nacque “Die vigesima secunda Augusti 1791”, cioè il 22 agosto del 1791, a Burano, piccola borgata tra Cagnola e Frascaro. Figlio di un medico, aveva poi studiato da avvocato, conseguendo, nel 1814, il grado di Baccelliere all’università di Pavia e laureandosi in legge a Modena nel 1816. Lasciata poi la montagna, si era trasferito a Reggio per iniziare la propria attività professionale proprio negli anni bui della restaurazione estense, quando tutti gli stati italiani cercavano di riportare le cose all’”ordine” precedente la Rivoluzione francese e la calata di Napoleone. La linea dura era dettata, da Vienna, dall’Imperatore e dal suo ministro principe Metternich, e riguardava la vigilanza e repressione da parte dei vari sovrani italiani quasi tutti, tra l’altro, imparentati con la casa asburgica. Metternich sosteneva la guerra ad oltranza contro i liberisti, le sette, i rivoluzionari in “nome della giustizia, della pace e per salvaguardare le monarchie europee”. Da Vienna veniva anche
Francesco IV d’Austria Este, figlio dell’arciduca Ferdinando Carlo d’Asburgo e di Maria Beatrice Ricciarda d’Este, quindi nipote della regina Maria Antonietta, che salì al patibolo, in Francia, quando lui aveva 14 anni. Nel 1812, sposando Maria Beatrice di Savoia, Francesco IV aveva sperato di aprirsi una strada al trono di Piemonte e Sardegna e aveva pensato alla creazione di un Regno d’Italia, ma poi si era rassegnato alle decisioni austriache (che mal vedevano la nascita di uno stato italiano unitario) e, nel 1814, aveva preso possesso del ducato di Modena e Reggio. È dunque in questo contesto che l’avvocato castelnovese Carlo Franceschini comincia, a Reggio Emilia, la sua attività, entrando subito in relazione con la borghesia locale, con i vecchi compagni di studi e con amici stranieri di passaggio. Inevitabile che tra i suoi contatti vi fossero aderenti alle sette segrete, come la Massoneria. Lo storico Ernesto Ravvitti (“Delle Recenti Avventure d’Italia” - Venezia, 1864), afferma che le vicende nella penisola intorno al 1810 furono fortemente condizionate dalla crescita della Carboneria, che “erasi distesa in ogni luogo, in ogni ceto, nei disegni degli audaci, nelle credenze del volgo, ed era suo voto una costituzione come la inglese”. (Continua a leggere...)
il Blog di Normanna Albertini - Insegnante e scrittrice. "Ogni persona brilla con luce propria fra le altre. Ci sono persone di un fuoco sereno, che non sente neanche il vento e persone di un fuoco pazzesco, che riempie l'aria di scintille. Alcuni fuochi, fuochi sciocchi, né illuminano né bruciano, ma altri si infiammano con tanta forza che non si può guardarli senza esserne colpiti, e chi si avvicina si accende." (Eduardo Galeano)
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