Già da tempo, grazie ai suoi interessi archeologici e storici, Nadia Davoli era a conoscenza di antiche mappe stellari incise sulle rocce; la sorpresa è stata ritrovarle, in seguito, al Castello di Querciola
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Foto da Italo Garavaldi - GAB - Gruppo Storico Archeologico Bibianellum |
Nadia Davoli è una ceramista progettista che, dopo trent’anni, ha rivolto le proprie energie verso un’altra grande passione, con la speranza di trasformarla in una attività vera e propria: le materie prime da profumo. In questo ambito, organizza, infatti, conferenze ed eventi multisensoriali a tema olfattivo, botanico, storico e artistico. Nadia vive da sempre nel comune di Albinea, più precisamente in quel paesino ricchissimo di storia che è Borzano. Tra i tanti interessi, che in parte confluiscono nei suoi progetti lavorativi, ci sono la storia antica e medievale, l’archeologia, la scrittura, la lettura, l’astrologia, il giardinaggio. Per quanto riguarda l’archeologia, ha partecipato a due campagne di scavi al castello di Borzano, quando ancora i volontari potevano collaborare liberamente e attivamente. Inoltre, ha contribuito alla stesura dei testi di alcune pubblicazioni ad opera del Gruppo Archeologico Albinetano, di cui, con altri, è stata socio fondatore. È grazie a Nadia Davoli se siamo venuti a conoscenza di alcune particolari incisioni presenti sulla chiesa di Santa Maria al Castello di Querciola; con lei come guida (ed esperta) abbiamo visitato il luogo, usufruendo della sua competenza e delle sue chiare spiegazioni.
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Chiesa di Santa Maria - Foto di Rosanna Bandieri |
Nadia, come è venuta a conoscenza delle incisioni sulla Chiesa di Santa Maria al Castello di Querciola?
La scoperta/non scoperta dei graffiti sulla chiesa di Santa Maria è stata puramente casuale: in quel periodo, con amici appassionati di archeologia, si rifletteva sulle pietre coppellate (più antiche del periodo medievale), così, il giorno dell’inaugurazione del restauro della vicina canonica (con annesso oratorio cinquecentesco), sono andata a guardare meglio quella strana chiesetta romanica tutta piena di incisioni… Una in particolare ha attratto la mia attenzione: mi ricordava una costellazione precisa, anche perché avevo saputo dai residenti che una delle iscrizioni riguardava una famosa eclissi di sole del Duecento. Mi è bastata qualche ricerca in Internet per scoprire che in quella costellazione era comparsa una cometa nell’anno inciso in caratteri romani proprio accanto allo stesso graffito. E, nello stesso anno, si era inoltre verificata un’altra eclissi di sole.
Mi sembrava una cosa grossa che, però, non ero in grado di approfondire, non avendo alle spalle alcun genere di studio astronomico. Così ho cercato, sempre in rete, qualcuno esperto del settore che fosse disposto a venire a verificare di persona. In questo modo ho conosciuto l’ingegner Pierpaolo Ricci, appassionato di astronomia. Dopo poche settimane, dal Trentino, dove viveva, Ricci è venuto a Querciola e… ha scoperto molte altre novità.
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Foto Domenico Albertini |
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Foto Domenico Albertini |
Cosa può dirci della storia di questo luogo?
Le prime notizie sono antecedenti al Mille: il castello di Querciola non fu mai feudo dei Canossa, fu invece proprietà dei Vescovi di Reggio, i quali, fino alla metà del Duecento, qui passavano la stagione estiva.
Le prime notizie sono antecedenti al Mille: il castello di Querciola non fu mai feudo dei Canossa, fu invece proprietà dei Vescovi di Reggio, i quali, fino alla metà del Duecento, qui passavano la stagione estiva.