Ode alla Pietra di
Bismantova
Le nubi ti veston perlate
fluttuando a velo sui fianchi
di crespo e di raso imbastite
in riccioli bianchi;
sei bella, sei donna, sei sposa
robusta, sovrana impettita
dal seggio controlli amorosa
la volpe impaurita
dal volo del falco, potente,
la preda a mirare là in alto
e brusco, in guizzo repente
gettarsi all’assalto.
Sei bella, sei madre, sei astro
di alture e campagne e querceti
e villici, sei duomo, pilastro
di colli lieti
percorsi un tempo da greggi,
vissuti con sana durezza
da genti che ancor tu proteggi
con schietta dolcezza;
a te s’affrettan, rapiti,
da lungi, stranieri e viandanti
fermi a scrutarti, stupiti,
muti, adoranti.
Sei bella, sei manto, sei chiesa
di lei, Vergin Madre allattante,
o Bismantova, rupe distesa,
culla di pace abbondante.
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