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Isabella sul suo tetto preferito |
Così comincia una fiaba dei fratelli Grimm, “L’uccello d’oro”, nella quale il protagonista è un volatile dalle piume dorate ladro di mele. “C'era una volta un re che aveva un parco nel quale si trovava un albero che aveva delle mele d'oro. Quando le mele furono mature, non fece in tempo a trascorrere la notte e già ne mancava una, sicché‚ il re andò in collera e ordinò al giardiniere di vegliare ogni notte sotto l'albero...”
Forse, l’uccello d’oro sarà stato una gazza o una cornacchia grigia diventata, per magia, color oro? In fondo, sono animali che adorano banchettare con la frutta: mele, pere, ciliegie, uva...
A Felina, da un po’ di tempo, uno strano uccello dal colore indefinibile becchetta animaletti, semi e frutti ai piedi del “Salame”, l’altura a forma di gobba di dromedario sul quale spicca la torre che domina il paese.
Vola tra i campi appena falciati - schivando le enormi rotoballe - e il bosco, quello su un monte di fronte al “Salame”, quello sul quale, a sera tardi, tutte le cornacchie dei dintorni si radunano per dormire. La scena, di solito, è inquietante: in stormo roteano alte nel cielo, al di sopra delle cime delle querce, gracchiando e chiamandosi l’un l’altra. Poi, a gruppi, si posano. A volte, si scambiano il posto nel dormitorio, litigando. Altre volte, continuano a gracchiare fino a mezzanotte.
Ebbene: ora c’è anche questo strano uccello delle dimensioni di una cornacchia (ma dal colore inadeguato per un corvide), che frequenta il bosco e, certamente, più in basso, le fonti della Fratta.
Ha la colorazione delle caramelle “mou”, quelle che si ottengono sciogliendo nel latte freddo lo zucchero per poi portarlo a ebollizione, mescolando fino a condensarlo.
Oppure, quello della caramella “Rossana”, ideata dal genio di Luisa Spagnoli e Federico Seneca. Rossana, come la dama amata da Cyrano del Bergerac.
Più prosaicamente, Umberto Gianferrari, che da settimane la sta inseguendo cercando di fotografarla, la definisce “color Isabella”, anzi: l’ha proprio battezzata Isabellina.
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Appostamento |
In natura possiamo incontrare cavalli e mucche, topi e conigli, cervi e giraffe bianchi. È meno probabile che si incontri un elefante bianco o una tigre, un rospo e uno storione. Gli elefanti bianchi sono visti come creature semidivine e molto venerati in India, per esempio.
Ma la più grande rarità è il corvo bianco. Così come la cornacchia bianca: Isabellina.
Lo scrisse il poeta satirico Giovenale nel I secolo d.C. : “Un uomo fortunato è più raro di un corvo bianco”, e ancora: “Lo schiavo ha l'opportunità di diventare un re, i prigionieri potranno ottenere la libertà e solo il corvo bianco resterà corvo bianco”.