L'archeologa Anna Losi presenta i risultati degli scavi |
Presentati a Carpineti dall’archeologa Anna Losi i risultati degli scavi. I materiali recuperati consentono con sicurezza di datare questo insediamento al 1200/1300.
Si trattava, alla fine, dei resti di un sito fortificato di piena età medievale. L’analisi dei materiali recuperati ha inizialmente consentito agli archeologi di restringere al XII/XIV secolo l’arco cronologico relativo alla vita di questo insediamento. Ad ulteriore conferma di questa ipotesi, c’è stato il supporto offerto dall’analisi per datazione assoluta, con il metodo del radiocarbonio, di un campione di malta proveniente dal crollo, in loco, di una struttura muraria. Lo ha spiegato la dottoressa Anna Losi, archeologa, durante l’incontro che si è tenuto in biblioteca a Carpineti sabato 18 febbraio, quando sono state presentate le ricerche del comitato Sezionale del Cai Reggio Emilia a Monte Sassoso di Ceriola. Presenti, il sindaco di Carpineti Tiziano Borghi, l’assessore Flavia Pigozzi, il presidente del Cai di Reggio Stefano Ovi, e, appunto, l’archeologa Anna Losi.
Il Cai ha dato seguito alle ricerche eseguite nel 2020, portando avanti l’attività di prospezione e rilievo a Monte Sassoso. Nel 2021 sono stati aperti due modesti “saggi” (scavi per indagare il luogo) in uno dei quali è stata accertata la presenza di una possente struttura muraria in pietra, da interpretare come fondazione di una torre di avvistamento, realizzata anche con l’aiuto di materiale deperibile (legno e incannucciato). Si tratta sicuramente di un sito fortificato utilizzato, grazie alla sua posizione strategica, come sorveglianza del fondovalle del Secchia, per il controllo del territorio reggiano. Si ignora completamente il nome antico di questa località. Potrebbe essere uno dei tre castelli reggiani dei quali non si conosce la collocazione: Amensiltum, Vallis Brumani o Crovarola. In realtà, Crovarola sarebbe il toponimo che indica il monte dove si trovava il castello sovrastante Talada, ancora abitato nei primi anni del XVII secolo; lo stesso nome viene usato nei documenti degli estensi per denominare proprio il comune di Talada. In quanto al Vallis Brumani, poiché, secondo i documenti che lo nominano, non dovrebbe essere lontano da Selvapiana, potrebbe trattarsi di quella fortificazione che lo storico Arnaldo Tincani situa su Monte Venéra, nella valle del Tassobbio (sicuramente una valle “invernale”, poiché abbastanza buia e soggetta alle nebbie...)